In Italia “non ci saranno mai più condoni edilizi, perché sono dei tentati omicidi alla tutela del territorio”: è quanto ha dichiarato Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, agli Stati generali contro il dissesto idrogeologico.
L'evento dell'11 novembre 2014, organizzato dalla Struttura di missione di #italiasicura, ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti del mondo istituzionale, impegnati a fare il punto sulle emergenze del territorio e le problematiche di gestione. Al centro dell'attenzione la presentazione del “Piano nazionale 2015-2020 per la prevenzione strutturale contro il dissesto idrogeologico e per la manutenzione ordinaria del territorio", progetto con cui il Governo punta a fare qualcosa di concreto immediatamente per la messa in sicurezza del Paese e allo stesso tempo a aprire e riaprire numerosi cantieri, circa 7mila.
“Il piano nazionale contro il dissesto idrogeologico e' il nostro new deal”, ha detto Erasmo D'Angelis, capo della struttura di missione #italiasicura, “perche' non e' piu' possibile continuare a contare le vittime ogni volta che piove”.
Complessivamente il piano prevede una spesa di quasi 9 miliardi. Sette di essi saranno messi a disposizione dal Governo, 5 provenienti dai fondi di sviluppo e coesione e 2 dal cofinanziamento delle regioni o dai fondi europei a disposizione delle stesse regioni. A questi sette si aggiungono i due miliardi recuperati dai fondi a disposizione per le opere di messa in sicurezza e non spesi fino ad ora.
L'idea è aprire 654 cantieri entro la fine dell'anno, per un totale di 807 milioni, e altri 659 nei primi mesi del 2015, per un valore di un miliardo e 96 milioni ieri che apriranno entro il 2014 e il miliardo e 96 milioni dei 659 cantieri che apriranno nei primi mesi del 2015. Sono invece 1.732 cantieri gia' aperti, per un valore di 1,6 miliardi.
È possibile rivedere gli interventi degli Stati generali contro il dissesto idrogeologico sul portale del Governo (a questo link)